LE GROTTE DELLA MEMORIA
L’iniziativa è stata realizzata nel gennaio del 2004 dal gruppo di lavoro LABnovecento – interno al Circolo “Gianni Rodari” onlus – con il patrocinio dell’Università degli Studi di ”Roma Tre”, con il contributo del Comune di Cisterna di Latina (LT), della Banca di Credito Cooperativo di Roma e sostenuta dalla rete di Associazioni Locali.
Il progetto, articolato in più ambiti espressivi, aveva come obbiettivo quello di raccontare l’esperienza drammatica vissuta nel corso della seconda guerra mondiale da Cisterna di Latina. La cittadina tra il gennaio e il marzo del 1944 ha conosciuto l’orrore dell’occupazione nazista e dei bombardamenti alleati che hanno costretto la cittadinanza a vivere per quasi sessanta giorni sotto terra.
L’iniziativa è stata presentata in occasione del sessantesimo anniversario di quei fatti, di fronte ai rappresentanti dell’Ambasciata americana, allo sguardo critico di studiosi e soprattutto dei sopravvissuti.
Le Grotte della Memoria ha raccontato la storia della popolazione di Cisterna attraverso il convergere di diverse espressioni artistiche e culturali. Uno spettacolo teatrale dal titolo “Storie dal sottosuolo” messo in scena dalla compagnia Opera Prima, ha fatto rivivere l’esperienza vissuta dai cisternesi sessanta anni prima, rendendo drammaturgicamente lo svolgersi di quegli stessi eventi in un luogo sacro come le grotte di palazzo Castani, che nel corso della guerra servirono da riparo dai bombardamenti. Un documentario ha ripercorso la storia individuale di alcuni dei testimoni e attraverso il loro ricordo ha restituito una memoria storica collettiva che nel paese continua comunque ad essere particolarmente sentita. Infine, una mostra fotografica ha permesso al pubblico di confrontare le immagini del paese prima, durante e dopo il conflitto.
Organizzazione:
Massimiliano Cera
Luca Ricciardi
IL DOCUMENTARIO
Regia: Lorenzo Di Majo
Ideazione: Luca Ricciardi
Ricerche storiche: Massimiliano Cera
Fotografia: Joe Amodio
Montaggio: Eduardo Lutzenkirchen
Produzione: Circolo “Gianni Rodari” Onlus – Labnovecento
Sinossi:
Il film raccoglie numerose testimonianze dei bombardamenti del ‘44 che colpirono la popolazione civile di Cisterna di Latina. Ma soprattutto ricostruisce l’esperienza drammatica di migliaia di uomini, donne e bambini che si sono rifugiati nelle “grotte” della zona, vivendo per mesi nel sottosuolo.
Immagini di Repertorio:
Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico
Centro di Documentazione Didattica sulla Ricerca Storica del Territorio di Cisterna di Latina
Archivi privati di Mauro Moscardelli e Pier Giacomo Sottoriva
Durata: 18 minuti
Formato: DV CAM
Italia, b/n e colore, 2003
Nel 2004 il documentario è stato premiato con una menzione speciale al Trani Film Festival. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Città di Latina nell’ambito della V edizione del “Premio Poggiali”.
LO SPETTACOLO TEATRALE
STORIE DAL SOTTOSUOLO
Azione performativa con 25 attori
A cura della Compagnia Opera Prima
Testi: Agnese D’Apuzzo e Tiziana Battisti
Direzione artistica: Francesco Gigliotti
Realizzazione video: Esteban Vivaldi
Nello spazio agito dagli uomini, esistono luoghi singolari che sono stati testimoni d’eventi e situazioni. Essi conservano negli anni un loro potere evocativo che sopravvive alle trasformazioni. Nelle grotte del Palazzo Caetani, dove migliaia di cittadini trovarono rifugio durante i terribili bombardamenti del 44, è ancora possibile percepire nel silenzio di oggi il respiro della storia, cosiddetta “minore”, del nostro passato. Nel rispetto dello spirito del luogo, gli attori percorrono i varchi del sottosuolo cercando di restituire, attraverso brevi respiri teatrali, la memoria dei luoghi e degli uomini che, proprio lì, hanno intrecciato le loro storie di vita quotidiana, all’ordito complicato della Storia ufficiale. Accanto all’euforia per la notizia dell’arrivo degli alleati, alla perdita della speranza di una loro rapida avanzata, alla rassegnazione a vivere in condizioni disumane nelle grotte, sino al doloroso sfollamento del 19 marzo, tappe fondamentali della tragedia del popolo di Cisterna, risaltano, come rilievi, le vicende personali della gente comune. Si tratta di “microstorie”, per lo più tratte dai diari dell’epoca e da fonti orali dirette, che meglio restituiscono l’immagine chiaroscura della grotta e della vita che si consumava al suo interno. L’itinerario che gli spettatori percorrono diviene così un momento di invenzione poetica, attraverso il quale loro stessi, chiamati a interpretare la parte di “nuovi deportati”, potranno ritornare nella vecchia città delle tenebre, e provare a ricostruire con l’immaginazione quei pezzi di storia forse da qualcuno ignorati.